Daniela Oliboni, CEO Hermes Consulting e Michela Melchiori, Managing Partner Hermes Consulting per il redazionale Harvard Business Review Italia
C’è un momento in cui il lavoro, invece di aprire porte, diventa un muro.
Un confine invisibile che separa chi è già dentro da chi vorrebbe entrarci davvero.
È il momento in cui un giovane alza la mano, propone un’idea, chiede spazio, e riceve in cambio un silenzio che pesa più di un rifiuto. Oppure, peggio ancora, una frase che suona come un mantra stanco:
“Dovresti solo essere grato di avere un lavoro”.
Cosa succede in queste circostanze?
Molti se ne vanno, perché non trovano un posto per loro.
In questo e in molti altri casi i giovani sono descritti come un problema perché “non si adattano”, “non hanno voglia di fare niente”. Sono frasi che si ripetono spesso nelle organizzazioni e che fanno immaginare solo problemi e se, invece, fossero opportunità?
Ogni generazione porta un’energia nuova, un diverso modo di guardare il mondo, e affinché possa esprimersi non basta dire “ci servono talenti”. Serve creare un incontro.
Le aziende dovrebbero quindi riconoscere le persone, i loro valori, ciò che possono offrire e, per farlo, serve ascolto.
Da una parte i bisogni aziendali, dall’altra la vocazione naturale di chi entra nel mondo del lavoro.
Com’è possibile creare questo spazio di incontro?
Per rispondere a questa domanda in Hermes Consulting abbiamo dato vita a Inner Light: un’esperienza di tre giornate pensata per trasformare le distanze relazionali tra le generazioni in comprensione reciproca e nuovi dialoghi generativi.
Inner Light nasce dall’integrazione di anni di lavoro in ambito di sviluppo personale e organizzativo: dalla sistemica relazionale alla PNL, dalle neuroscienze alla bioenergetica.
Un approccio che coinvolge mente, corpo e relazione, e che crea uno spazio protetto ma concreto in cui ogni partecipante può riconoscersi, riorientarsi, mettersi in relazione con il sistema azienda in modo più autentico.
Chi partecipa a Inner Light:
- Riconosce e valorizza il proprio potenziale, affrontando il mondo del lavoro con maggiore sicurezza;
- Definisce le proprie leve motivazionali, costruendo un percorso realmente allineato ai propri obiettivi;
- Coltiva una leadership autentica, trasformando il proprio ruolo in un’opportunità di crescita reciproca con l’azienda.
I giovani che escono da questa esperienza portano nel contesto organizzativo non solo maggiore consapevolezza, ma anche una diversa capacità di relazione e proposta.
E le aziende, a loro volta, iniziano a vedere con occhi nuovi chi entra: non più “da integrare”, ma da incontrare.
Un patto che dice: “Io, azienda, mi prendo la responsabilità di offrirti un luogo in cui crescere ed esprimere il tuo valore e tu, giovane professionista, ti prendi la responsabilità di portare la tua energia, la tua voglia di costruire qualcosa di nuovo”.
Questo percorso dà la possibilità alle organizzazioni di rafforzare la propria longevità attraverso un ascolto reale tra le generazioni.
È in questo ascolto che si crea un ponte tra il bisogno del sistema e la vocazione dei singoli.
Non si tratta di trattenere i giovani a tutti i costi, ma di creare le condizioni perché vogliano restare, perché sentano che il loro contributo è accolto, non solo valutato.
Quando questo accade, il lavoro torna a essere ciò che dovrebbe essere: una soglia, non un ostacolo.
E il risultato sono porte che si aprono, muri che lentamente scompaiono.
Inner Light è il punto di partenza perché ciò accada.
daniela.oliboni@hermesconsulting.com
michela.melchiori@hermesconsulting.com