• L'azienda del domani pratica l'ascolto interno

    L’azienda del domani pratica l’ascolto interno

    Capita spesso che molte strategie aziendali ben costruite e finemente progettate non arrivino a compimento, anche se frutto di un piano accurato e di solide ragioni d’essere.

    La verità è che avere il migliore progetto non sempre basta, è anche fondamentale creare le condizioni adatte all’implementazione reale di un cambiamento, è necessario praticare quello che noi chiamiamo “ascolto interno”.

    Dunque possiamo guardarci dentro, ascoltarci e capire come può attecchire il cambiamento nella nostra realtà lavorativa.

    Ma da dove iniziare per praticare l’ascolto interno?

    Per praticare l’ascolto interno possiamo cominciare immaginando di indossare la tuta del giardiniere.

    Guardiamo con i suoi occhi la terra in cui seminare e prendiamo decisioni su come disporre i semi e i piccoli germogli nello spazio. Non possiamo coltivare le piante disponendole a caso sul suolo, perché ogni organismo vegetale ha bisogno di luce in quantità diversa e di terreni specifici, acidi o basici.

    Affinché il tuo giardino fiorisca, devi prestare attenzione all’esatto punto in cui innestare le piante, in modo da creare le condizioni per farle crescere alte, sane e rigogliose.

    Per farlo l’organismo-azienda si pone molte domande.

    Parte chiedendosi, per esempio:

    1. Il cambiamento è in linea con i valori, con il purpose e con la visione collettiva?
    2. Tutto il management team è a conoscenza del cambiamento?
    3. Lo supporta e lo sa spiegare alle persone?
    4. Sa indirizzare la gente lungo la strada del change?
    5. Può dare i giusti feedback a chi il cambiamento lo implementa?
    6. Le persone si riconoscono davvero nell’idea che sottende la trasformazione?
    7. Hanno le competenze e la motivazione per attuarla?

    Qualsiasi progetto per andare a buon fine e protrarsi nel tempo deve essere in linea con l’identità dell’azienda, con ciò che è e ciò che fa. Per questo l’avvio di una strategia non può che sottendere un tempo di confronto e di condivisione, dove i valori, lo scopo profondo e la visione dell’organizzazione trovino uno spazio per emergere.

    Se è chiaro il punto di partenza e quello di arrivo, c’è poi da chiedersi se tutti hanno davvero compreso il senso del viaggio, se vogliono implementarlo, se possono implementarlo.

    Quanto è faticoso e dispendioso il percorso?

    Non è mai funzionale spingere qualcuno a fare qualcosa che non è in grado di fare. La diretta conseguenza è il blocco, il senso di impotenza e la delusione per il fallimento.

    Partiamo da qui per capire come mettere in pratica l’ascolto interno.

    Prima di intraprendere un cambiamento chiediamoci questo:

    • Il cambiamento è chiaro alla direzione generale? Lo vuole davvero? Lo sponsorizzerà?
    • I Manager dell’azienda sono a conoscenza del processo di cambiamento e ne fanno davvero parte? Hanno contribuito anche loro a costruirlo?
    • Lo sanno spiegare? Hanno capacità di comunicazione e di ingaggio? Sanno dare feedback? Mantengono un dialogo aperto con chi deve compiere i primi passi?
    • Le persone hanno avuto modo di informarsi e di comprendere il cambiamento e gli effetti che avrà su di loro?
    • Le singole funzioni hanno adottato o possono adottare questi cambiamenti per fare una trasformazione strutturale?
    • Le persone hanno contribuito con il loro ingegno a finire la strada e definire la direzione da prendere?
    • Tutto questo è stato comunicato in modo chiaro e coerente anche all’esterno dell’azienda?

    Occorre porre lo sguardo su tutte le strutture organizzative e sulle singole funzioni che costituiscono l’azienda, perché quando viene implementata una strategia nuova e diversa dall’ordinario questa va ad impattare in modo profondo tutto il sistema: apparati, organi, tessuti e cellule.

    Il giardino di Hermes

    Noi di Hermes siamo da sempre giardinieri e architetti del terreno, perché creiamo le condizioni affinché quello che viene seminato possa crescere rigoglioso nel tempo ma lo facciamo disponendo spazi di ascolto e di dialogo profondo; di confronto, di collaborazione e di co-creazione, dove tutti possono contribuire alla realizzazione del proprio futuro.

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