Una leadership che cresce con le domande

Il coraggio di chiedere: una leadership che cresce con le domande

 

Cara mia Bibi,
da poco abbiamo passato il tuo compleanno. Lo aspettavi da tanto. 5 anni!
Al telefono mi hai detto, che quando il virus se ne andrà, mi verrai a trovare e scapperemo insieme dal parrucchiere. Ne avrò bisogno più di te.

In video mi hai fatto vedere un libro che ti è stato regalato. Ti piace molto. Si vedono le sagome di tanti paesi e continenti con sopra i disegni degli animali che ci vivono. Da qualche parte esiste addirittura uno scoiattolo volante. Me l’hai mostrato.
Il virus che non vogliamo più, invece, non lo vediamo ed oramai è dappertutto, su tutte le mappe del tuo libro.

Sai, il virus non ha colpito tutto il mondo nello stesso modo. In alcuni posti come la Nuova Zelanda, la Finlandia, Taiwan, la Danimarca e la Germania non è riuscito a diffondersi quanto in altri. I numeri degli esperti sono in media migliori.
Ma perché ti racconto questo? Perché quattro/cinque tra i paesi europei più “sicuri” sono in questo momento governati da donne. Vuol dire, Bibi, che nei posti dove hanno deciso le donne, il virus si è meno attaccato.

Conoscendoti, hai già capito perché.

Perché quando l’hanno sentito arrivare, hanno deciso subito, senza aspettare. Hanno detto a tutti cosa stava succedendo e cosa dovevano fare. Non volevano rischiare di fare tardi. Un po’ come fai tu, quando capisci che per arrivare puntuale a scuola, devi andare al letto presto, alzarti con un sorriso, vestirti velocemente ecc.

E perché lo capissero tutte le persone dei loro paesi, queste signore hanno usato parole chiare e comprensibili anche per una bambina come te. E hanno chiesto alle persone di fidarsi di loro. E poi hanno detto che anche loro avevano un po’ di paura del virus, ma che facendo le cose tutti insieme la paura sarebbe diminuita.  Alle persone più anziane hanno chiesto di avere un po’ di pazienza, ai genitori hanno detto che potevano lavorare da casa, se possibile, perché non tutti i lavori si possono fare da casa.  Ai bambini hanno detto che è meglio non andare a scuola perché al virus le scuole piacciono, e così via.

Hai compiuto 5 anni. Sono molto orgogliosa di te, per le tantissime cose che sai già fare e che stai imparando con la tua inarrestabile curiosità. Ma lo sai quand’è che ti amo più di tutto? Quando mi dici: questo non lo so, spiegami! Col tuo sguardo esigente e un tono imperativo. Sono momenti in cui mi rendi sempre felice.

Perché non importa sapere sempre tutto.  Quando ti accorgi di non sapere o di non capire una cosa che ti sembra importante, basta chiedere.

Promettimi, di continuare così!
Auguri!!
Deine Oma

P.S.: (per i grandi!)
Le informazioni sopra riportate sono state tratte da un articolo apparso sul “Handelsblatt”.
L’autrice, la giornalista Melanie Loos, conclude il suo testo con la seguente riflessione:

“Uomini e donne hanno stili di leadership diversi e anche modalità differenti di esercitare il potere. La crisi del coronavirus ce lo fa vedere con molta evidenza. Questo non significa che le donne siano automaticamente dei leader migliori. Salta tuttavia all’occhio il numero di donne che guidano i loro paesi con molta affidabilità. Chi avrà preso le misure più giuste, lo sapremo solo col senno del poi. Ma sappiamo già oggi che questa crisi ci sta dando l’opportunità di ripensare su cosa intendiamo per una buona cultura di leadership. E vediamo che gli esempi da seguire non mancano.”

 

Scritto da:
Brigitte Mauel
Senior Consultant di Hermes Consulting